Piano Transizione 5.0, contributi a favore della transizione digitale e green delle imprese
Stanziati 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane. Previsti crediti d’imposta suddivisi per quota di investimento e percentuale di risparmio energetico.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ufficialmente approvato i Decreti attuativi del Piano Transizione 5.0. La misura prevede risorse per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane.
Il Piano prevede un credito d’imposta finalizzato a sostenere gli investimenti in beni materiali e immateriali, purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva.
ATTIVITÀ OGGETTO DEI CONTRIBUTI
Il Piano Transizione 5.0 agevola gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strettamente interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. L’azienda, inoltre, tramite gli investimenti previsti dovrà comprovare un’effettiva riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva.
A titolo esemplificativo, l’azienda potrà finanziare l’acquisto di:
- macchinari 4.0;
- robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot;
- magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica;
- sistemi di monitoraggio per la qualità del prodotto;
- strumenti e dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti;
- componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici;
- dispositivi per l’interazione uomo macchina (sistemi per il sollevamento/traslazione, soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, integrazione verticale e orizzontale, ecc);
- software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni;
- sistemi per la protezione di reti, dati, programmi, macchine e impianti da attacchi informatici (cybersecurity);
- soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);
- soluzioni tecnologiche per la transizione ecologica.
A condizione che venga effettuato l’acquisto di uno dei beni sopra descritti, il Piano, inoltre, agevola:
a) gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo (a eccezione delle biomasse). L’azienda, quindi, potrà acquistare un impianto a modulo fotovoltaico prodotto in Europa, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
b) le spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni sopra descritti e, in ogni caso, sino al massimo di 300.000 euro. Le attività di formazione devono essere erogate da soggetti esterni all’impresa, espressamente individuati dal Decreto attuativo, tra i quali rientra Apindustria Servizi Srl.
Saranno prese in considerazione le iniziative avviate a partire dal 1° gennaio 2024 e completate entro il 31 dicembre 2025.
ENTITÀ DEL CONTRIBUTO
Nella seguente tabella vengono riportate le aliquote del credito d’imposta Transizione 5.0, suddivise per quota di investimento e percentuale di risparmio energetico conseguito tramite l’investimento:
Il beneficio è aumentato per le PMI nella misura massima di:
- 10.000 euro per le spese sostenute per le certificazioni ex ante ed ex post per accedere al beneficio;
- 5.000 euro per le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione contabile per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti.
CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO
La riduzione dei consumi energetici è calcolata confrontando la stima dei consumi energetici annuali conseguibili attraverso gli investimenti complessivi in beni materiali e immateriali nuovi con i consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello in cui si avviano gli investimenti in relazione alla struttura produttiva o al processo interessato dall’investimento.
SOGGETTI BENEFICIARI
Imprese di qualsiasi dimensione, forma giuridica, attività economica o localizzazione geografica.
REQUISITI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel modello F24 anche in un’unica soluzione entro il 31 dicembre 2025.
Per l’accesso al beneficio, le imprese dovranno inviare al GSE apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente (EGE e ESCo sono compresi) che attestino:
- ex ante, la riduzione dei consumi energetici conseguibili;
- ex post, l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante.
Per accedere al contributo l’impresa dovrà inviare, insieme alla dichiarazione ex ante, una comunicazione preventiva rispetto al completamento del progetto di innovazione contenente le informazioni necessarie ad individuare:
- il soggetto beneficiario;
- il progetto di innovazione, ivi inclusa la data di avvio e completamento;
- gli investimenti agevolabili ed il relativo ammontare;
- l’importo del credito di imposta potenzialmente spettante.
Il GSE, entro 5 giorni dalla trasmissione della comunicazione preventiva, comunica all’impresa l’importo del credito di imposta prenotato.
A seguito del completamento del progetto di innovazione, ed in ogni caso entro il 28 febbraio 2026, l’impresa dovrà trasmette apposita comunicazione di termine lavori.
La comunicazione dovrà essere corredata dalla certificazione ex post dell’effettiva realizzazione degli investimenti, conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante e dall’attestato relativo alla perizia tecnica asseverata sulle caratteristiche dei beni strumentali acquistati.
LA PERIZIA TECNICA ASSEVERATA
Le caratteristiche tecniche dei beni materiali e immateriali e la loro interconnessione al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura deve essere comprovata da apposita perizia rilasciata da un ingegnere o un perito industriale iscritti ai rispettivi albi professionali o da un ente di certificazione accreditato.
La perizia può essere rilasciata anche dai soggetti che hanno disposto la certificazione energetica, qualora siano in possesso dei requisiti richiesti.
Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, l’onere documentale può essere adempiuto attraverso una dichiarazione resa dal legale rappresentante.