Occupazione, il Veneto tra le regioni che avranno bisogno di più lavoratori
20 Mar 2024

Occupazione, il Veneto tra le regioni che avranno bisogno di più lavoratori

Tra il 2024 e il 2028 serviranno in Italia tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati, in Veneto 302mila unità. In tale contesto, tuttavia, permangono le difficoltà di reperimento del personale.

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Il mercato del lavoro italiano, tra il 2024 e il 2028, avrà necessità di accogliere tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati nel prossimo quinquennio. La maggior parte di questo fabbisogno deriva dalla sostituzione dei lavoratori in uscita dal mercato del lavoro, pari a 2,9 milioni.

A delineare tale scenario è il rapporto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” aggiornato al quinquennio 2024-2028, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro. L’analisi è stata redatta analizzando le stime sul PIL pubblicate dal Governo nella NADEF e le valutazioni dei principali istituti internazionali.

In Veneto, quinta regione in Italia per fabbisogno atteso, ci sarà necessità di 302mila occupati, l’8’3% del volume nazionale.

In cima alla classifica delle regioni che avranno bisogno di maggior manodopera troviamo la Lombardia, con un fabbisogno atteso pari a 669mila occupati nello scenario positivo, dove si concentrerà oltre il 18% dell’intera domanda nazionale, seguita da Lazio (356mila unità pari al 9,8%), Campania (320mila unità, 8,8%), Emilia-Romagna (306mila unità, 8,4%) e, infine, dal Veneto.

Nel 2024-2028, per l’insieme dei settori privati e pubblici, circa il 41% del fabbisogno complessivo interesserà dirigenti, specialisti e tecnici (tra 1,3 e 1,5 milioni di unità); mentre le professioni commerciali e dei servizi assorbiranno il 19% del fabbisogno totale, gli impiegati il 15%, gli operai specializzati l’11% e i conduttori di impianti il 6%.

Rispetto all’attuale struttura professionale, saranno destinate a crescere le professioni specialistiche e tecniche, ma anche quelle impiegatizie (per effetto della domanda della PA), mentre continueranno a diminuire operai specializzati e conduttori di impianti.

Circa il 38% del fabbisogno occupazionale del quinquennio riguarderà professioni con una formazione terziaria (laurea, diploma ITS Academy o AFAM), il 4% profili con un diploma liceale e il 46% personale in possesso di una formazione secondaria di secondo grado tecnico-professionale (diplomi quinquennali e IeFP quadriennali o triennali).

In particolare, nell’istruzione terziaria sarà elevato il fabbisogno di persone con un titolo in ambito STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), che determinerà un significativo mismatch rispetto alla presenza di giovani in possesso di questo tipo di formazione che faranno ingresso nel mercato del lavoro. Per l’insieme dei percorsi STEM, infatti, potrebbero mancare ogni anno tra 8mila e 17mila giovani. Per quanto riguarda gli altri indirizzi, è attesa una carenza di offerta per l’indirizzo insegnamento e formazione (mancheranno tra 9mila e 12mila giovani), economico-statistico (5-11mila) e medico-sanitario (circa 7mila).

Anche per la formazione secondaria di tipo tecnico-professionale è prevista una carenza di offerta, che riguarderà sia i percorsi quinquennali (mancheranno tra 13mila e 42mila giovani all’anno) sia quelli di Istruzione e Formazione Professionale (con un’offerta in grado di coprire poco più della metà dei fabbisogni).

I macro-trend delle transizioni green e digitale incideranno sulla domanda di personale portando sia ad un innalzamento delle competenze verdi e digitali richieste sia alla nascita di nuove figure professionali. Si stima che tra il 2024 e il 2028 il possesso di competenze green verrà richiesto ad oltre 2,3 milioni di lavoratori (quasi i due terzi del fabbisogno del quinquennio) e le competenze digitali a 2,1 milioni di occupati (oltre il 58% del fabbisogno totale).

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FABBISOGNI OCCUPAZIONALI DELLE FILIERE NEL PERIODO 2024-2028 PER COMPONENTE – SCENARIO POSITIVO     

SERIE STORICA DELLA QUOTA DI PERSONALE DIFFICILE DA REPERIRE (MEDIE MOBILI A 3 PERIODI DI DATI MENSILI) E DELLA POPOLAZIONE DI 59-64 ANNI (DATI ANNUALI)

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