Nel secondo trimestre 2021 +53.300 posti di lavoro dipendente in veneto; il veneziano cresce con il turismo
27 Ago 2021

Nel secondo trimestre 2021 +53.300 posti di lavoro dipendente in veneto; il veneziano cresce con il turismo

Dai dati Veneto Lavoro un saldo positivo del PIL Veneto per 53.300 posizioni lavorative dipendenti; determinante la ripresa delle attività turistiche (+36.000), soprattutto nel Litorale veneziano. Diminuiscono le assunzioni del 9% e le cessazioni del 13%.

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Nel secondo trimestre 2021 si è registrato in Veneto un saldo positivo per 53.300 posizioni lavorative dipendenti, un risultato decisamente migliore rispetto a quello registrato nel medesimo periodo dello scorso anno quando, a causa delle chiusure forzate anti Covid, si era registrato il peggior saldo trimestrale per il periodo (+10.600), ma anche rispetto al 2019 (+50.400).

L’avvio della stagione estiva ha favorito la progressiva crescita del turismo (+36.000 posizioni lavorative); il saldo è stato positivo pure per il metalmeccanico e le costruzioni (+1.700 per entrambi).

Il Mercato del Lavoro si conferma tuttavia parzialmente “congelato” a seguito delle misure di salvaguardia adottate a livello governativo per contenere la diffusione del contagio (cassa integrazione e divieto di licenziamento), ancora in vigore al 30 giugno scorso. I flussi di entrata e uscita dal Mercato del Lavoro, infatti, risultano ancora lontani dai livelli del 2019: si è registrata una diminuzione delle assunzioni del 9% e delle cessazioni del 13%.

Tutte le province chiudono il Trimestre con il segno più, soprattutto Venezia Verona; tuttavia sono anche le uniche a mantenere un divario consistente con il 2019 in termini di assunzioni (rispettivamente -27% e -9%).

Nel territorio della Città Metropolitana di Venezia, dall’inizio del 2021, la domanda di lavoro dipendente è stato positivo per 73.150 unità, con un saldo occupazionale di +28.210 posizioni lavorative, delle quali con contratto a Tempo Indeterminato 7.250 (-815 sul 2020); i Determinati sono stati +53.340, mentre l’Apprendistato registra un +5.240.

Per quanto riguarda i settori, l’Agricoltura gode di un saldo di +675 unità; meglio fa l’industria con +2035, mentre i Servizi rilanciano con +25.500 posizioni lavorative. Il totale di assunzioni nel settore Secondario è stato di +10.405, delle quali a Tempo Indeterminato in calo di -295 sul 2020.

Nello specifico, analizzando il numero di assunzioni e la relativa variazione occupazionale complessiva sullo scorso anno, sempre nel veneziano il “Made in Italy” ha registrato 2.360 unità (+445), il Metalmeccanico 3.560 (+675), le altre Industrie 520 (+60), le Utilities 435 (+190) e le Costruzioni/edilizia 3.525 (+670).

Circa l’analisi geografica, i Mandamenti hanno ottenuto i seguenti risultati: il Veneziano +3.020, lo Jesolano +14.505, il Portogruarese +13.310, il Sandonatese +6.140, il Miranese + 6.600, il Chioggiotto +5.225, la Riviera del Brenta +4.355.

A livello regionale, una quota rilevante delle nuove attivazioni contrattuali prevede rapporti di lavoro part time, pari al 32,8% delle assunzioni. Sale al 45,6% per le donne. Segnali di ripresa sono confermati dall’andamento del lavoro somministrato, che registra nel trimestre un saldo positivo per circa 7 mila posizioni lavorative e vede ridursi la flessione delle assunzioni al -5%.  Per quanto riguarda le missioni a tempo determinato, l’industria è il settore nel quale se ne contano di più (51% del totale), mentre i servizi registrano una contrazione media del -19%.

Al 30 giugno 2021 i disoccupati disponibili registrati presso i Centri per l’impiego del Veneto risultano circa 366.000, la metà dei quali iscritti da oltre 2 anni e appena uno su dieci da meno di 5 mesi. Si tratta soprattutto di donne (57%), con una consistente quota di stranieri (27%). Circa uno su due ha tra i 30 e i 54 anni di età (189.000), mentre i giovani rappresentano il 21% e gli over 55 il 28%. La distribuzione territoriale risulta abbastanza omogenea nelle quattro province più grandi del Veneto, oscillando tra i 57.800 disoccupati di Vicenza e i 72.600 di Venezia.

Commenta così i dati il Presidente di Confapi Venezia, Marco Zecchinel: “Dall’analisi emerge come il sistema Veneto e Veneziano abbiano retto l’urto del Covid, soprattutto grazie ai provvedimenti di salvaguardia nazionali, ma anche grazie alla solita capacità dei piccoli imprenditori di resistere tenacemente e ripartire in tempi rapidi, e al settore turistico, che con l’indotto sta offrendo vitale ossigeno al territorio.

Ribadiamo ancora una volta, come Sindacato Datoriale, la necessità di investire ingenti risorse nelle Politiche attive per il Lavoro e quindi nella formazione, indispensabili strumenti per riqualificare e reinserire nel Mercato del Lavoro giovanissimi, donne e Over 50, i più danneggiati dalla crisi”.

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